mercoledì 21 novembre 2012

La visita guidata della terza giornata

Sabato 15 dicembre 2012
Ore 11,00: Il Medioevo corre sull’acqua: Visita guidata alla Chiesa di Sant’Andrea in Via Agnese Pasta a Melzo (MI). Costo 5 euro. Ritrovo davanti all'ingresso. 
La costruzione della Chiesa di Sant'Andrea a Melzo risale ad un periodo compreso tra l'XI e il XII secolo. La prima citazione in un documento della chiesa è relativa ad un atto del 1025, ed è da considerarsi la data più antica ritrovata. Negli anni 60 la chiesa fu recuperata come bene ecclesiastico e si provvide alle prime opere di restauro che, nonostante il grave dissesto dell'edificio, permise negli anni successivi il recupero sia strutturale (rifacimento pavimento, tetto, campanile, ecc.) che pittorico (affreschi). Ultimamente, grazie all'associazione "Amici di S. Andrea", si é quasi ultimato il recupero degli affreschi, alcuni dei quali probabilmente appartengono alla scuola di Leonardo da Vinci.
Ha una pianta rettangolare, con navata, muri di pietra e originario stile gotico-lombardo che si trasforma in barocco nel Settecento. Gli affreschi sono della fine del Quattrocento.
Nella chiesa di Sant'Andrea, Bernardo Zenale (Treviglio, 1463/1468 – Milano, 1526) realizzò con Bernardino Butinone (Treviglio, 1450 circa – notizie fino al 1510 circa) il trittico dell'Immacolata Concezione con gli offerenti a destra santa Caterina d'Alessandria, a sinistra san Girolamo. I committenti identificati dalla loro simbologia sono Caterina Sforza Riario figli di Galeazzo Maria Sforza, e il marito Girolamo Riario. La loro presenza rievoca la congiura contro Galeazzo Maria Sforza del 1476, riproposta nella cappella Grifi e realizzata da Zenale e Butinone nella chiesa di San Pietro in Gessate.
Manca la documentazione che attesti l’incarico della realizzazione della maggior parte degli affreschi in Sant’Andrea. Ma può essere fatto un nome: Bernardo Zenale. Partendo da una citazione del Vasari, che lo indica come amico di Leonardo da Vinci durante il suo soggiorno a Milano. Confronti tra opere di sicura attribuzione allo Zenale e gli affreschi della chiesa di Melzo evidenziano molte similitudini stilistiche, ma in qualche scena dipinta in Sant’Andrea, la mano risulta più abile.
Qualche difficile particolare anatomico da disegnare, qualche ritratto non di maniera, evidenziano che Leonardo sui lavori di Sant’Andrea non ha avuto solo la “direzione artistica”, ma talvolta è intervenuto direttamente, con tratti molto simili a quelli di opere a lui sicuramente attribuite. Si può ipotizzare che sia stato proprio Leonardo a segnalare Zenale a Caterina Sforza, per lavorare al ciclo di affreschi della chiesetta. La sua direzione artistica emerge nella scelta dei soggetti e delle scene da rappresentare, con una certa libertà che solo un rapporto di intesa speciale tra committente e artista poteva giustificare. Per esempio, c’è l’abbraccio tra un uomo bianco e uno di colore, impensabile nel Rinascimento, inserito forse soltanto perché Gallo Mauro, staffiere di Galeazzo Maria Sforza e noto per il suo incarnato bruno, perse la vita nel tentativo di salvare il padrone.

lunedì 12 novembre 2012

La visita guidata della seconda giornata

Il Castello di Bereguardo in una stampa ottocentesca
Sabato 17 novembre 2012
Ore 11,00: Il Medioevo corre sull’acqua. Visita guidata al Castello Visconteo di Bereguardo (PV). Costo 5 euro: Ritrovo davanti all’ingresso.
L´origine di Bereguardo è oscura nel tempo, non avendo dati certi del luogo ma, con probabilità, fu possesso del Vescovo di Pavia. Nel 1300 Luchino Visconti lo dotò di un Castello.
Il suo nome risente chiaramente dell´influenza della letteratura francese, italianizzando il nome francese di «Bel-Regard» (“Bello Sguardo”) in Bereguardo.
Il Castello, rimasto possesso dei Visconti, servì, più che per scopi guerreschi, come Villa Ducale, resa più attraente per annessione di una superba riserva di caccia, unitavi dal Duca Gian Galeazzo Visconti, con un decreto del 16 febbraio 1386, che estendeva a tutto il territorio del Ticino, allora ricchissimo di fitti boschi e selvaggina di ogni sorta come cinghiali, cervi, caprioli, daini, etc.
"Bifora" decorata in cotto con davanzale
Nell´anno 1447 il Conte Francesco Sforza, nell´intento di impadronirsi del Ducato di Milano, pose assedio al Castello di Bereguardo.
In quell´anno era Castellano di Pavia Matteo Marcagatti di Bologna, detto il Bolognino il quale, indotto da Agnese Del Maino, consegnò Pavia al Conte Sforza e questi, per l´aiuto avuto, rimunerò il Bolognino col titolo di Conte e col soprannome di Attendolo, e gli donò il Castello di Bereguardo.
Questa possessione rendeva in quel tempo alla camera Ducale 900 ducati e, dopo quella del Parco di Pavia e del Castello di Settimo, era la maggiore di tutte le possessioni ducali nel territorio pavese.
Essendo in quel tempo rimasta trascurata la caccia, la selvaggina era talmente cresciuta, che fu accordata la facoltà a chiunque di ucciderla nel territorio.
Il primo di aprile del 1450, essendo Francesco Sforza diventato Duca di Milano, revocò la donazione di Bereguardo al Bolognino, e la volse a favore del Conte Giovanni Tolentini della Stacciola, del Ducato di Urbino, suo capitano e consigliere ducale, al quale diede in sposa la propria figlia naturale Isotta Sforza, conservando però a sé stesso una parte dei diritti feudali.
Il Conte Giovanni Mauro da Tolentino tenne il feudo di Bereguardo dal 1450 al 1470, anno di sua morte.
Memorie dei Tolentini in Bereguardo sono il Canale Ticinello, poi chiamata Roggia Tolentina, e le Cascine Tolentine (Cascina Grande, Cascina Conca, etc).
Nel 1374 si ha memoria documentata del Porto, o passaggio sul Ticino, consistente in un ponte di barche, o più frequentemente di una semplice nave girante dalle due rive, per trasporto dei passeggeri.

Era uno degli undici porti costruiti sul Ticino, il quinto da valle a monte. Nelle vecchie carte geografiche e documenti, era chiamato di Bereguardo, di Parasacco, della Zelata, del Pissarello ed anche di Garlasco. Per la sua importanza commerciale militare, nel 1378 fu fortificato, e sostituito nel 1449 da un ponte di barche dal Duca Francesco Sforza, per transito e poi sostituito da un ponte in chiatte stabile, qui trasferito dalla Becca sul Po.
Venuta meno la sua ragione difensiva, fu assai rimaneggiato e anche notevolmente danneggiato nei secoli successivi. Una serie di restauri negli anni '80 a opera del Comune su progetto degli archittetti Rizzini e Carminati, lo hanno rivitalizzato e valorizzato.

martedì 2 ottobre 2012

La visita guidata della prima giornata

Sabato 20 ottobre 2012
Ore 11,00: Il Medioevo corre sull’acqua. Visita guidata al Castello e alla mostra dei costumi del Palio a Legnano (MI). Costo 5 euro: Ritrovo davanti all’ingresso.
Il castello di Legnano sorge a sud della città su un'isola del fiume Olona. È conosciuto come Castrum Sancti Georgi (castello di San Giorgio) fin dal XIII secolo.
La fortificazione è sorta su un convento di Regolari Agostiniani, con annessa chiesetta dedicata a San Giorgio, la cui presenza è documentata fin dal 1231; l'edificio religioso non compare però nel registro delle chiese del Liber notitiae sanctorum Mediolani di Goffredo da Bussero. Il monastero possedeva molte terre coltivabili, di proprietà dei Della Torre, che si allargavano oltre Legnano fino a raggiungere Canegrate, San Vittore Olona, Villa Cortese e Dairago. I monaci, a seguito delle prepotenze subite dai potenti del luogo, abbandonarono il monastero firmando un atto di cessione datato 14 ottobre 1261. Questa zona prese quindi la denominazione di San Giorgio, che poi diede il nome al castello, ad un odierno quartiere legnanese (la Costa di San Giorgio) ed al vicino comune di San Giorgio su Legnano. Il maniero medioevale, che è stato di proprietà dei Torriani e dei Visconti, sorge in viale Toselli, fra il Parco Castello e piazza I° maggio. Durante i lavori di ristrutturazione del castello sono stati scoperti dei resti appartenenti al convento.
Quando i canonici se ne andarono presso il convento esisteva una piccola costruzione, una torre, probabilmente di vedetta, per controllare la strada costeggiante l’Olona, che era strategica perché era importante via di comunicazione tra Milano e il nord ovest della Lombardia. Fu costruita probabilmente da Uberto Visconti verso il 1231. Tra il 1261 e il 1273, i Torriani, nuovi proprietari dell'edificio, costruirono due ali a destra e a sinistra della torre originaria, che furono inglobate successivamente nel castello. Nel 1277 l'edificio passò ai Visconti a seguito della sconfitta di Napo Torriani da parte di Ottone Visconti.
Il castello di San Giorgio è stato di proprietà dei Visconti fino al 1437, quando l’ultimo signore della dinastia che dominava Milano, Filippo Maria, lo assegnò in dono al fedele Oldrado Lampugnani. Nel 1445 Oldrado ottenne il permesso per la fortificazione dell’edificio con torri, mura, fossato e ponte levatoio. Con questo ampliamento venne soppresso l'ingresso principale, che un tempo era sul lato di ponente, e venne costruito il nuovo e più imponente torrione d'ingresso. Il castello era adoperato da Oldrado Lampugnani più che altro come residenza estiva; tuttavia, essendo fortificato, rientrava in un sistema di strutture militari che, disposte lungo un ampio perimetro attorno a Milano, e affidate a famiglie fedeli, proteggevano la città da attacchi nemici.

giovedì 20 settembre 2012

Medioevo in Libreria 2012 - 2013

MEDIOEVO IN LIBRERIA
Ciclo di conferenze, eventi e visite guidate
XI^ Edizione
20 ottobre 201213 aprile 2013
Le città italiane nel Medioevo

Dopo il crescente successo delle precedenti edizioni, torna anche per il biennio 2012/2013 “Medioevo in Libreria” giunto alla sua undicesima edizione.
Il format, ormai consolidato e decisamente gradito dal pubblico, prevede visite guidate al mattino, proiezioni video e conferenze al pomeriggio.
Questa edizione è dedicata alle città italiane nel Medioevo perché "Le città italiane furono all'avanguardia in uno dei periodi di maggiore espansione nella storia europea, il Medioevo... La corporazione professionale, l'assegno bancario, la polizza assicurativa e il commercio laniero, grande industria internazionale del Medioevo, furono tutte invenzioni italiane... Con il suo bagaglio di mezzi finanziari, orgoglio civico e conoscenze tecniche, la popolazione cittadina dell'Italia medievale si fece promotrice della più vasta campagna di edilizia pubblica mai verifcatasi dall'Antichità... Un fenomeno di questo tipo implicava l'esistenza di una cultura dinamica che, nei suoi momenti migliori, riabilitò pienamente il lessico dell'antica Roma repubblicana: civico, civilizzato, civile." (da "Ambrogio Lorenzetti, Palazzo Pubblico a Siena" di Randolph Starn, S.E.I., Torino, 1996).
Le visite guidate, invece, proseguiranno il percorso avviato nella precedente edizione dedicata a “Il Medioevo corre sull’acqua” e ci porteranno alla scoperta di luoghi e testimonianze sulle vie fluviali del territorio, in collaborazione con Navigli Lombardi S.C.A.r.L.
N.B.: La durata prevista per ogni visita varia da un massimo di circa due ore a un minimo di 45 minuti circa. Il costo delle visite è fissato in 5,00 € a persona e comprende gli ingressi a pagamento previsti dal programma. A cura di Stefano Torelli (*) ed Enrico De Capitani in collaborazione con le guide del Centro Guide Turistiche del Comune di Milano.
(*) Diplomato in Paleografia e Filologia musicale a Cremona. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Armenistica con una tesi sulla salmodia della chiesa armena. Per maggiori informazioni su Stefano Torelli visita il suo sito personale: www.stephanus.it.
Medioevo in Libreria” è una produzione dell’Associazione Culturale Italia Medievale con il patrocinio del Comune di Milano, Cultura. Tutti gli incontri pomeridiani avranno luogo con inizio alle ore 15,30 presso la Libreria Feltrinelli di Via Manzoni, 12 a Milano.
Programma
Sabato 20 ottobre 2012
Ore 11,00: Il Medioevo corre sull’acqua: I Castelli.  Visita guidata al Castello di San Giorgo e mostra costumi del Palio a Legnano (MI). Costo: 5 euro. Ritrovo davanti all’ingresso.
Ore 15,30Medioevo Movie. In Viaggio nel Medioevo. Un percorso per immagini, musiche dal vivo eseguite da Pino Distaso. A cura di Italia Medievale
Ore 16,00: Maria Pia Alberzoni, Università Cattolica di Milano: Milano nel Medioevo.
Maria Pia Alberzoni Insegna Storia medievale presso l’Università Cattolica di Milano. Si laureò nella stessa Università con una tesi dal titolo: “Gli inizi francescani a Milano (sec. XIII)”.
Tra i suoi contributi scientifici segnaliamo: “Papato e nuovi Ordini religiosi femminili”, in “Il papato duecentesco e gli Ordini mendicanti”, Centro di studi sull'Alto Medioevo, Spoleto 1998;

“Sorores Minores e autorità ecclesiastica fino al pontificato di Urbano IV”, in “Chiara e la diffusione delle Clarisse nel secolo XIII”, Congedo, 1998; “Chiara di Assisi e il francescanesimo femminile”, in “Francesco d’Assisi e il primo secolo di storia francescana”, Einaudi, 1997; “Chiara e il papato”, Edizioni Biblioteca francescana, 1995.
E' membro della Società storica Lombarda, della Società Internazionale di Studi francescani, del Centro Interuniversitario di Studi Francescani, del Consiglio direttivo del Centro italiano di studi sul Basso medioevo (Todi).
Fa parte del Collegio dei docenti della Scuola di Dottorato in Studi Umanistici. Tradizione e contemporaneità dell'Università Cattolica del sacro Cuore
Pubblicazioni recenti:
·  Bonvesin da la Riva, un intellettuale laico alla ricerca di una dimensione religiosa nella Milano di fine Duecento, in Lombardia monastica e religiosa. Per Maria Bettelli, a cura di G. G. Merlo, Milano 2001, pp. 307-363.
·  La domus Sancte Crucis dei Gerosolimitani e la società milanese tra XII e XIII secolo (Relazione presentata al Convegno "Cavalieri di San Giovanni e territorio: la Liguria tra Provenza e Lombardia nei secoli XIII-XVI", Genova - Imperia - Cervo, 11-14 settembre 1997), in Riviera di Levante tra Emilia e Toscana. Un crocevia per l'Ordine di San Giovanni, a cura di J. Costa Restagno, Genova - Bordighera 2001, pp. 291-333.
·  (con M. Gazzini) Le fonti della storia medievale: il basso medioevo, UD 1-4, in ICON - Italian Culture on the Net.
·  L'Italia dei comuni, UD 1-4, in ICON - Italian Culture on the Net.
·  Strade e ospitalità, ponti e ospedali di ponte nell'Emilia occidentale (secc. XII-XIV), in Studi sull'Emilia occidentale nel medioevo: società e istituzioni, a cura di R. Greci, Bologna 2001, pp. 205-251.
·  La vita quotidiana nelle città italiane (secc. XII-XV), in ICON - Italian Culture on the Net.
·  I luoghi di cura del corpo malato, in "KOS", n. s., CCVI (novembre 2002), pp. 42-47.
·  L'organizzazione della didattica della storia nelle SSIS, in Le Scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario (SSIS) e la didattica della storia, a cura di M. P. Alberzoni - G. Vitolo, in "RM Rivista", III/2 (luglio-dicembre 2002).
·  Carità e governo delle povertà (secoli XII-XV), Milano 2002.
Sabato 17 novembre 2012
Ore 11,00: Il Medioevo corre sull’acqua: I Castelli. Visita guidata al Castello di Bereguardo (PV). Costo 5 euro. Ritrovo davanti all'ingresso.
Ore 15,30Medioevo Movie. Viaggio nel Medioevo filmato. Sulle strade del Graal di Claudio Gori. A cura di Italia Medievale
Ore 16,00: Rolando Dondarini, Università di Bologna, Bologna nel Medioevo.
Rolando Dondarini è professore associato di Storia Medievale dell'Università di Bologna.
È inoltre fondatore e coordinatore del Comitato Italiano per gli Studi e le Edizioni delle Fonti Normative con sede presso la Biblioteca del Senato; presidente del Centro di Studi Farfense; membro del Consiglio Direttivo della Deputazione di storia patria per le province di Romagna; socio effettivo della Deputazione provinciale ferrarese di storia patria; presidente del Laboratorio Multidisciplinare di Ricerca Storica e dell'associazione culturale Mediae Aetatis Sodalicium; fondatore della rivista "Anecdota" e membro del suo Comitato Scientifico.
Laureatosi con lode in Materie Letterarie presso l'Università di Bologna, è divenuto Dottore di Ricerca in Storia Medievale presso l'Università di Firenze.
Dagli studi condotti sulle fonti fiscali medievali e sull'applicazione dell'informatica alla ricerca storiografica ha ampliato il campo delle sue indagini alla molteplicità degli aspetti della storia con la costante attenzione di trasporne i risultati nell'insegnamento. 
Dopo aver promosso la formazione di una rete di studiosi che da tutte le regioni italiane concorrono a censire studi ed opere sugli Statuti, ha coordinato la pubblicazione della Bibliografia Statutaria Italiana in collaborazione con la Biblioteca del Senato e ha promosso l'attivazione del sito di internet "De Statutis" (www.statuti.unibo.it). Nel 1984 presso il Westfield College di Londra ha contribuito quale socio/fondatore a dar vita all'associazione internazionale History & Computing, facendo poi parte del consiglio direttivo della sua sezione italiana.
È inoltre ispiratore e promotore del progetto Le radici per volare, che dal 2002 coinvolge centinaia di insegnanti e migliaia di studenti di ogni ordine e grado in attività di ricerca e di apprendimento della storia.
Dal 2003 dirige il Passamano per San Luca e la Festa Internazionale della Storia, le iniziative che attivano e mettono in collaborazione enti culturali, scuole e associazioni nello studio e nella divulgazione della storia e nella valorizzazione e tutela dei suoi patrimoni storico-artistici: (www.festadellastoria.it).
Autore di oltre 180 pubblicazioni, è il medievista dell'Ateneo bolognese a cui nel 2006 è stato conferito giudizio di “eccellenza” dalla commissione internazionale di “Peer Review”.  Nel 2008 ha fondato presso la Facoltà di Scienze della Formazione il Centro Internazionale di Didattica della Storia e del Patrimonio (Dipast) che nel triennio successivo ha realizzato tre convegni internazionali, con relative pubblicazioni degli atti, diversi testi per insegnanti e studenti, seminari e corsi per la formazione e l'aggiornamento degli insegnanti di Storia e degli operatori museali. E' ideatore e fondatore del premio "Il Portico d'oro" sovrinteso da Jacques Le Goff, che dal 2008 viene conferito a studiosi di fama internazionale che si sono distinti nel coniugare efficacia di diffusione della Storia con correttezza e rigore scientifico.
Sabato 15 dicembre 2012
Ore 11,00: Il Medioevo corre sull’acqua: Visita guidata alla Chiesa di Sant’Andrea a Melzo (MI). Costo 5 euro. Ritrovo davanti all'ingresso.
Ore 15,30Medioevo Movie. Viaggio nel Medioevo filmato. Il tempo della festa, audiovisivo di Claudio Gori. A cura di Italia Medievale
Ore 16.00: Alessandro Musco, Università di Palermo: Palermo nel Medioevo.
Alessandro Musco, siracusano, si laurea in Filosofia nel 1972, all’Università di Palermo, dove oggi insegna Storia della Filosofia Medievale.  
Perfeziona i suoi studi filosofici presso prestigiose Università e Fondazioni in Italia e all’estero.
Nel 1979 partecipa alla costituzione dell’Officina di Studi Medievali, diviene  membro dell’Ufficio di Presidenza e Segretario Generale e nel 1995 assume la carica di Presidente e rappresentante legale.
Negli anni, gli vengono conferiti innumerevoli incarichi che lo portano ad essere responsabile di numerosi progetti scientifici, consulente di Ministeri e Commissioni, cofondatore e componente di vari comitati di redazione di riviste scientifiche.
E’ Direttore Responsabile della Collana editoriale “Machina philosophorum, Testi e Studi delle culture euromediterranee” e socio della Sociètè International pour l’Etude de la Philosophie Mèdièvale; rappresenta l’Officina di Studi Medievali all’interno della Fédération des Instituts  d’Etudes Médiévales; fa parte del Consiglio Direttivo della Società Italiana per lo studio del Pensiero Medievale e nel 2004 è stato eletto “Académico Correspondiente” della prestigiosa “Real Accadémia de Bones Lletres” di Barcellona (Spagna).
Ha collaborato e collabora con numerose Case Editrici quali Brepols, Marzorati, Bompiani, Rusconi, Manfredi, Tilgher, Epos, etc.
E’ autore di diverse pubblicazioni tra le quali ricordiamo: Un’angelica sgrammaticatura; La voce del silenzio; Machina Philosophorum. La Biblioteca di Alessandria ed il pellegrinaggio in Oriente; Aldo: il nostro meccanico; Dell’insensato Raimondo, ovvero della differenza come criterio; Contrarietas. Saggi sui saperi medievali; Vir inquisitor sapientie et amator: l’eterno sonno inquieto di Federico II; Di Agostino di Ippona: due saggi sul concetto di filosofia; “Stoicheia” filosofici in siciliano tra duecento e quattrocento; Per un’antropologia del libro: Lettura, Scrittura e Carta Stampata tra Isidoro di Siviglia, Giovanni Tritemio, Tomaso Garzoni e Googleplex.
Sabato 26 gennaio 2013
Ore 11,00: Il Medioevo corre sull’acqua. Visita guidata al Castello di Maccastorna (LO). Costo: 5 euro. Ritrovo davanti all’ingresso.
Ore 15,30Medioevo Movie. In Viaggio nel Medioevo. Un percorso per immagini, musiche dal vivo eseguite da Pino Distaso.
Ore 16,00: Giuseppe Sergi, Università degli Studi, Torino: Torino nel Medioevo.
Professore ordinario di  Storia medievale nella Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Torino dal 1985 (dove ha iniziato l’attività nel 1969 come assistente del prof. Giovanni Tabacco), tra gli anni Settanta e Ottanta è stato tra i fondatori di due riviste, “Quaderni medievali” e “Storia e dossier”. Dal 1978 al 1992 ha fatto parte della direzione di “Quaderni storici”. Dal 1990 al 1995 è stato condirettore vicario (a fianco di Cesare Cases) de “L’indice dei libri del mese”, del cui comitato di redazione fa parte ancora oggi.
Attualmente è consigliere del Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, direttore del “Bollettino storico-bibliografico subalpino”, socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino.
Fa parte dei comitati scientifici del “Bullettino dell’Istituto storico italiano per il medioevo”, del “Festival Storia” di Saluzzo-Savigliano, del Gruppo Interuniversitario per la Storia dell’Europa Mediterranea (Pisa), di “Archivio per l’Alto Adige. Rivista di studi alpini”, della rivista di didattica della storia “Mundus”, della collana  di storia agiografica “Bibliotheca Michaelica” (Bari), del periodico “Historia Magistra. Rivista di storia critica” (Milano).
Ha tenuto seminari e svolto attività di dottorato nelle Università di Paderborn, Strasburgo, Madrid e Barcellona.
E’ autore di 280 saggi e dei seguenti libri:
Potere e territorio lungo la strada di Francia. Da Chambéry a Torino fra X e XIII secolo (Napoli, Liguori, 1981);
La produzione storiografica di S. Michele della Chiusa. Una cultura fra tensione religiosa e propaganda terrena (Borgone, Melli, 1982);
L’aristocrazia della preghiera. Politica e scelte religiose nel medioevo italiano (Roma, Donzelli, 1994);
I confini del potere. Marche e signorie fra due regni medievali (Torino, Einaudi, 1995);
Arduino mille anni dopo. Un re tra mito e storia (Torino, Allemandi,  2002);
L’idea di medioevo. Fra storia e senso comune (Roma, Donzelli, 2° ed. 2005), tradotto in Francia da Flammarion e in Spagna da Crìtica;
Invasione o migrazione? I Longobardi in Italia (Torino, Aragno, 2006) con Claudio Azzara;
Dieci secoli di medioevo (Torino, Einaudi, 2009), con Renato Bordone;
Antidoti all’abuso della storia. Medioevo, medievisti, smentite (Napoli, Liguori, 2010).
Sabato 23 febbraio 2013
Ore 11,00: Il Medioevo corre sull’acqua. Visita guidata alla Basilica di Santa Maria di Calvenzano a Vizzolo Predabissi (MI). Costo 5 euro: Ritrovo davanti all'ingresso.
Ore 15,30: Medioevo Movie. Viaggio nel Medioevo filmato. La spada e il chiostro, audiovisivo di Claudio Gori. A cura di Italia Medievale
Ore 16,00
: Amedeo Feniello, Istituto Storico Italiano per il Medioevo, Roma: Napoli nel Medioevo.
Amedeo Feniello (Napoli 1962). Laureato in lettere moderne nell'ottobre 1989 con una tesi in Storia Economica e Sociale del Medioevo. Tra il 1991 e 1992 è stato borsista presso la Scuola di specializzazione in "Gestione e conservazione della documentazione storico aziendale" dell'Istituto Universitario Navale diretta da Luigi De Rosa, in cui si è diplomato nel 1993. Nel 2001 ha conseguito il dottorato di ricerca presso l'Ecole des hauites Etudes en Sciences Sociales di Parigi in Storia economica e sociale del Medioevo, con una these diretta dal prof. Philippe Braunstein. Dal gennaio 2003 ha acquisito l'idoneità di Maître de conférences rilasciata dal Ministere de la Jeunesse, de l’Education nazionale et de la Recherche francese per la sezione 21 (Histoire du Moyen âge).
Dal 1992 è divenuto, dopo concorso, professore di Lettere, Storia, Geografia ed Educazione civica nelle scuole secondarie di primo grado. E' esperto di educazione degli adulti e di didattica della storia, avendo partecipato e coordinato numerose attività e progetti di ambito nazionale e internazionale. Ha collaborato con diverse istituzioni internazionali, tra cui l'Ecole Française de Rome, l'EHESS e l'ENS di Parigi e il Consiglio d'Europa. Nel 2005 e 2006 ha fatto parte dell'ufficio IV Educazione degli adulti della Direzione Generale Istruzione Post-secondaria del Ministero della Pubblica Istruzione.
Dal 2007 lavora presso l’Istituto Storico Italiano per il Medioevo.
Sabato 16 marzo 2013
Ore 11,00: Il Medioevo corre sull’acqua: Visita guidata al Priorato di San Giovanni Battista a Vertemate (CO). Costo 5 euro: Ritrovo all'ingresso.
Ore 15,30Medioevo Movie. In Viaggio nel Medioevo. Un percorso per immagini, musiche dal vivo eseguite da Pino Distaso.
Ore 16,00: Enrica Salvatori, Università di Pisa: Pisa nel Medioevo.
Nata a La Spezia il 18 dicembre 1963, dopo la maturità scientifica si è laureata in Storia Medievale.
Professore associato in Storia Medievale presso il Dipartimento di Storia dell'Università di Pisa.
Vicepresidente del Corso di Studi di Informatica Umanistica della medesima Università.
Responsabile del progetto e-learning del CISIAU (centro interdipartimentale per il sistema informatico dell'area umanistica, Università di Pisa).
Ideatrice e coautrice di Historycast, il primo podcast italiano dedicato alla storia (http://www.historycast.org).
Redattore di Reti Medievali, Iniziative on line per la medievistica (http://www.retimedievali.it).
Membro dell'ONLUS Macondo Tre della Spezia (http://www.macondo3.org) impegnata in progetti di solidarietà a favore dei minori bosniaci.
Giornalista pubblicista free lance: ha collaborato con il mensile di scienza e tecnologia "Quark" (della Hachette-Rusconi), e per le testate Airone, Bell’Italia e Dodo (Giorgio Mondador), Medioevo e Dossier (De Agostini – Rizzoli) e Historia (Quadratum).
Sabato 13 aprile 2013
Ore 11,00: Il Medioevo corre sull’acqua. Gita sui Navigli (Itinerario in via di definizione). Costo 5 euro: Ritrovo davanti all’ingresso di Navigli Lombardi.
Ore 15,30Medioevo Movie. Viaggio nel Medioevo filmato. Nella terra del drago e del serpente, audiovisivo di Claudio Gori. A cura di Italia Medievale
Ore 16,00: Raffaele Licinio, Università di Bari: Bari nel Medioevo.
Professore ordinario di Storia medievale nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Bari,  sino al 1999 docente di Antichità e Istituzioni medievali nella stessa Facoltà e dal 2001 docente per supplenza di Storia medievale nella Facoltà di Lettere dell'Università di Foggia, direttore da novembre 2002 del Centro di Studi normanno-svevi dell'Università di Bari, già direttore dei Corsi di Perfezionamento in Storia del Mezzogiorno medievale e Cinema e Storia della stessa Università, fondatore e direttore tra 1995 e 1998 della «Scuola-Laboratorio di Medievistica» di Troia (Foggia), Raffaele Licinio è autore di numerose ricerche che, su un ampio arco di tematiche, indagano sui rapporti tra realtà istituzionali, assetto del territorio, strutture sociali e realtà produttive del Mezzogiorno bassomedievale, con particolare attenzione alle tematiche dell'incastellamento e ai problemi di storia agraria.
Ha fondato, dirige e con numerosi collaboratori cura i siti: www.storiamedievale.net, www.mondimedievali.net, www.cinemedioevo.net.
Tra le sue più recenti pubblicazioni:
- Masserie medievali. Masserie, massari e carestie da Federico II alla Dogana delle pecore, presentaz. di C. D. Fonseca, Bari 1998.
- I poteri territoriali: re, signori, vescovi e città, in Storia della Puglia, a c. di A. Massafra e B. Salvemini, Roma-Bari 1999.
- Dalla «licentia castrum ruinandi» alle disposizioni «castra munienda». Castelli regi e castelli baronali nella Puglia aragonese, in Studi in onore di Giosuè Musca, Bari 2000.
- La Puglia e il Mezzogiorno adriatico tra XI e XIV secolo: paesaggi agrari e modelli interpretativi, in Medievistica italiana e storia agraria [Atti del Convegno di Montalcino], Bologna 2001.
- Castel del Monte e il sistema castellare nella Puglia di Federico II, Bari 2001.
- La Terrasanta nel Mezzogiorno: l'economia, in Il Mezzogiorno normanno-svevo e le Crociate [Atti delle XIV Giornate normanno-sveve, Bari, 17-20 ottobre 2000], a c. di G. Musca, Bari 2002.
- Castel del Monte. Un castello medievale, Bari 2002.
- L'incolto e le sue risorse tra Alto e Basso Medioevo, in Per Ludovico Pepe storico della società pugliese nel centenario della morte [Atti del Convegno], Ostuni 2003.
- Bari: la città, il porto e il castello nel basso Medioevo, Bari 2003.
- La normativa sul sistema masseriale, in Le eredità normanno-sveve nel Mezzogiorno angioino [Atti delle XV Giornate normanno-sveve, Bari, 22-25 ottobre 2002], a c. di G. Musca, Bari 2004.
- "Monstra". Tutto ciò che sul Medioevo non avreste mai voluto udire, in «Quaderni medievali», 57 (giugno 2004).
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Il Medioevo corre sull’acqua
Milano sorge “in mezzo a molte acque”, tanto che da più parti si è cercato di interpretare il suo nome “medio-lanum” proprio come un’indicazione di questa sua posizione intermedia tra i corsi d’acqua. Una carta dei fiumi che le scorrono più da vicino ci mostra come sia posta tra il Ticino e l’Adda, tra l’Olona e il Lambro, tra il Nirone e il Seveso, in una strana successione di coppie di corsi d’acqua che vanno progressivamente diminuendo d’importanza avvicinandosi al cuore dell’antico centro celtico e poi romano.
Molta parte della storia di Milano, antica e moderna, si può interpretare come una lotta con l’acqua che si svolge attraverso i secoli vedendo prevalere ora la tenacia dei Milanesi, ora la resistenza dell’acqua ad assoggettarsi al loro volere. I benefici dell’acqua sono sempre stati molteplici, prevalendo l’uno o l’altro nelle diverse epoche storiche. In epoca romana l’acqua serviva soprattutto per le fognature della città e per facilitare i trasporti. Nel XII secolo diventa un elemento difensivo, al quale subito si affianca un utilizzo sempre più ampio come bene economico per l’agricoltura (irrigazione) e per l’industria (mulini). Dalla fine del Trecento, quando le ambizioni dei Milanesi diventano smisurate come la loro nuova cattedrale, l’acqua viene vista sempre più come un mezzo per trasportare persone e cose e da quel momento la costruzione dei canali navigabili (navigli) sarà un loro cruccio costante, un assillo che è ancora presente ai nostri giorni.
Percorrendo questo lungo viaggio nella storia di Milano capiremo perché l’acqua è ancora oggi qualcosa di speciale per questa città, tanto da giustificare strane leggende e una profonda nostalgia nei confronti di una scomparsa “città acquatica” simboleggiata dalle innumerevoli vedute dei Navigli che rappresentano per i Milanesi una sorta di paradiso perduto da rimpiangere o da riconquistare.
Tratto da: www.storiadimilano.it/Miti_e_leggende/acque.htm
Il Medioevo corre sull'acqua è realizzato in collaborazione con: Navigli Lombardi.

martedì 8 maggio 2012

Medioevo in Libreria 2012-2013, il calendario

Definite le date dell'XI edizione di Medioevo in Libreria. Questo il calendario:
Sabato 20 ottobre 2012
Sabato 17 novembre 2012
Sabato 15 dicembre 2012
Sabato 26 gennaio 2013
Sabato 23 febbraio 2013
Sabato 16 marzo 2013
Sabato 13 aprile 2013
Il tema di questa edizione è: "Le città italiane nel Medioevo".

lunedì 2 aprile 2012

La visita guidata della settima giornata

Sabato 14 aprile 2012
Ore 11,00: Il Medioevo corre sull’acqua: I Castelli. Visita guidata al Castello Visconti di San Vito a Somma Lombardo (VA). Costo 5 euro: Ritrovo davanti all’ingresso.
L'origine del vecchio castello é antichissima e pare risalga al IX secolo. Altra data significativa é l'anno 1251 posta in calce a un documento di intestazione della proprietà e di una chiesetta, con canonica e campanile, dedicata a S. Agnese e costruita sul lato sinistro dell'attuale spianata d'ingresso principale al castello.
Lo sviluppo dell'antica dimora viscontea in più vaste proporzioni abitabili e di residenza, lo si ebbe a partire dall'anno 1448, quando i fratelli Francesco e Guido Visconti, per sfuggire ai contrasti con la repubblica Ambrosiana, si rifugiarono nella loro vecchia proprietà di Somma, ricevendo giuramento di fedeltà, in forma solenne, da tutti gli uomini di Somma e loro dipendenti, sulla piazza antistante il castello.
Nel giro di pochi anni la nobile dimora venne in gran parte ricostruita, ampliata e contornata da fossati per cui necessitò la demolizione della canonica e della chiesa di S. Agnese, sia per guadagnare spazio che per fortificare la nuova residenza dei Visconti.

Medioevo in Libreria 2011-2012, il video della sesta giornata

lunedì 19 marzo 2012

La visita guidata della sesta giornata

Sabato 24 marzo 2012
Ore 11,00: Il Medioevo corre sull’acqua: I Castelli. Visita guidata al Castello Visconteo di Abbiategrasso. Costo 5 euro: Ritrovo all'ingresso.
Il Castello Visconteo di Abbiategrasso, di matrice duecentesca, fu eretto nel 1382 da Gian Galeazzo Visconti e fatto abbellire dopo il 1438 da Filippo Maria Visconti. Venne strategicamente costruito in asse con il Naviglio Grande e con la strada di collegamento Milano-Vigevano.
Sotto la direzione del Visconti stesso vennero realizzati anche nuovi lavori di ampliamento e restauro della struttura, che venne affrescata e munita di bifore di stile rinascimentale, che donarono alla struttura l'aspetto di una residenza estiva più che di una fortezza medioevale.
Malgrado questo, il castello fu chiamato a svolgere un ruolo di primaria importanza nella vita politica del Ducato di Milano per tutto il XV secolo sino al 1635, quando la struttura perse la sua importanza.
Il castello venne quindi smantellato a partire dal 1668 per ordine del Governatore di Milano per impedire che esso cadesse nelle mani dei francesi durante gli scontri. Successivamente i resti del castello furono adibiti a residenza privata sino al 1865 quando il complesso venne donato dai proprietari alla cittadinanza per essere adibito, in un primo momento a scuola e poi per essere utilizzato come sede di alcune associazioni del territorio abbiatense.
Nel 1995 la struttura del castello è stata completamente restaurata, recuperando anche gli antichi affreschi e i graffiti, ove vi è stata anche inaugurata la biblioteca civica intitolata a Romeo Brambilla.

Medioevo in Libreria 2011-2012, il video della quinta giornata

venerdì 10 febbraio 2012

La visita guidata della quinta giornata

Sabato 25 febbraio 2012
Ore 11,00: Il Medioevo corre sull’acqua: I Castelli. Visita guidata al Castello Visconteo di Pavia. Costo 5 euro: Ritrovo davanti all'ingresso.
Il Castello di Pavia è stato realizzato tra il 1360 e il 1365 per volonta' di Galeazzo II Visconti, l'imponente maniero, esempio di armonia rinascimentale, fu residenza privata piu' che fortificazione difensiva.
Nel Castello vi soggiorno' Francesco Petrarca su richiesta di Gian Galeazzo Visconti nella seconda meta' del Trecento per occuparsi della magnifica biblioteca che raccoglieva un migliaio di libri, oggi purtroppo dispersi.
Attualmente e' sede dei Musei Civici; in estate il bellissimo cortile interno ospita spettacoli teatrali e concerti.
Il Castello ospita la civica Pinacoteca Malaspina.
Si è molto discusso circa l’identificazione dell’architetto che ideò la costruzione. La critica più recente propende oggi ad assegnare il grandioso edificio a Bernardo Da Venezia. L’edificio, circondato da un profondo fossato e protetto da rivellini e ponti levatoi, è a pianta quadrata con quattro torrioni agli angoli. I lati esterni, coronati da una cortina di merli, sono interamente in cotto, e sono caratterizzati da una sequenza di bellissime bifore che attenuano ogni senso di monotonia. Nel cortile, il cotto è alternato con la pietra d’Angera e d’Ornavasso nel portico terreno e nel loggiato superiore, traforato da stupende quadrifore di gusto veneziano.

mercoledì 4 gennaio 2012

La visita guidata della quarta giornata

Sabato 21 gennaio 2012
Ore 11,00: Il Medioevo corre sull’acqua: I Castelli. Visita guidata al Castello di San Colombano al Lambro (MI). Costo: 5 euro. Ritrovo davanti all’ingresso.
Pare che le origini del castello di S. Colombano si possano far risalire al VI sec., contemporaneamente al grande monastero di Bobbio (A. Riccardi, Le località e territorj di S. Colombano al Lambro, 1888). Comunque sia, è fuori dubbio che il castello esistesse nel secolo X, sia a garanzia della vicina capitale di Pavia e residenza reale di Corte Olona, sia per la necessità di quei tempi di lotte feudali, sia per le invasioni ungariche, ed il conseguente decreto del Re Berengario, per la difesa e fortificazione di tutte le Città, Borghi, Luoghi, Cascinali, Monasteri, ecc.; sia, infine, per l’espressa affermazione del testamento di Ariberto del 1034, dove si parla di castris, edificiis, ecc., in Gaifaniana, Sancto Columbano, Miradolo, ecc., e più sotto di edifici esistenti tam in ipsis castris quam et foris (tanto dentro quanto fuori di essi castelli). Allo stesso modo è certo che esso appartenesse dall’800 circa al 1000 al contado (Comitatus) di Lodi, come appare anche dai documenti del 1034 e 1299 (A. Riccardi, Le località e territorj di S. Colombano al Lambro, 1888).
Trascurando la preesistente fortificazione, si può sicuramente affermare che l’attuale impianto, sia pure considerato come solo tracciato, sia opera del Barbarossa. Questi, durante la sua seconda calata in Italia, distrusse il castello di S. Colombano (come del resto la maggior parte di quelli esistenti in Lombardia); ma nel 1164, riconosciuta l’importanza che il luogo ricopriva nel territorio per la sua particolare conformazione morfologica e per la posizione intermedia nella direttiva viaria Milano-Piacenza, decise di riedificarlo, per utilità del suo impero: e vi aggiunse, per utile personale, una grande borgata denominata "Magnum suburbium" , munita di mura merlate, terraggio e fossa esterna. Si devono pure al Barbarossa le grandiose dimensioni del castello, la perfetta regolarità simmetrica e l’ampiezza delle strade del borgo (situazione anomala nelle tipologie in uso a quei tempi); la costruzione, nel ricetto ad ovest, del "Magnum palacium" o "Grande Palazzo" (di cui sono ancora visibili le fondazioni), adibito a residenza imperiale; la costruzione, nel ricetto ad oriente, del Palazzo dei Vicarj e Rettori della terra di S. Colombano, ossia l’autorità comunale politica ed ecclesiastica del borgo. Si suppone che a dirigere i lavori di ricostruzione del "castrum" sia stato Tito Muzio Gatta, architetto cremonese al seguito del Barbarossa, che qualche anno prima aveva delineato le mura della nuova Lodi. Non si hanno precise notizie circa i tipi di fortificazione e loro distribuzione in questo primo impianto, ma si intuisce comunque che quest’ultimo fosse convenientemente attrezzato di strutture complementari. Agli inizi del dominio visconteo avvennero operazioni trasformative miranti a limitare l’importanza militare del Castello. Comunque, visto l’utilizzo che la signoria viscontea attribuiva alla rocca (prigione di Stato), dove nel 1338 fu imprigionato Lodrisio Visconti, dobbiamo considerare che anche il Castello fosse comunque in condizioni di sicurezza. La signoria viscontea contribuì, su tutto il territorio interessato dal suo dominio, ad una notevole fioritura castellana.
L’impronta della nuova architettura fortificata ebbe ovviamente maggiore intensità nei nuovi impianti, pur non trascurando la trasformazione di fortificazioni esistenti: in tale caso rientrò S. Colombano, interessato da molteplici modifiche, talmente radicali da far considerare questo castello come una "nuova costruzione" più che una riedificazione.
Le trasformazioni cominciarono nel 1370 per volere di Galeazzo II e furono inerenti sia al castello che al borgo.
Gli inserimenti più importanti furono i rivellini, posti sia negli ingressi al ricetto (Torre d’ingresso e Castellana) che alla rocca (Torre d’ingresso e Torre Mirabella); vennero quindi trasformati i caratteri stilistici e gli elementi compositivi della fortezza.
Le mura esterne, su tutto il perimetro, vennero integralmente rivestite di nuovi mattoni, il che conferisce una certa omogeneità all’intero impianto castellano.
Nel centro della rocca venne innalzata una torre o mastio con il duplice scopo di immagazzinare munizioni e viveri e anche di estrema difesa del castellano nell’evenienza che il castello e la guarnigione, cedendo all’attacco nemico, lo costringessero a rifugiarsi in posizioni sempre più arretrate.
Dal "maschio" si aveva la possibilità, tramite vie sotterranee, di portarsi al di fuori della rocca, a sud, in corrispondenza del rivellino, e da questo collegarsi ad almeno due delle torri agli angoli della rocca .
Per quanto riguarda il borgo, venne ampliato a seguito della donazione di Galeazzo II del 1373 alla consorte Bianca di Savoia, la quale dotò il Comune degli speciali Statuti.
Da questo documento appare evidente la volontà di favorire lo sviluppo del borgo, anche ad opera dei privati, favorendo loro l’acquisto, a prezzi convenzionati, dei materiali da costruzione, escluso il legname che veniva fornito gratuitamente; agevolazioni fornite allo scopo di raggiungere in breve tempo il fine preposto.
L’ampliamento del borgo seguì la regolare distribuzione degli isolati e l’ampiezza delle vie interne, che caratterizzavano la preesistente impostazione del Barbarossa.
Tutto il borgo venne dotato di mura merlate con fossato e terraggio interno, ed in corrispondenza degli ingressi le porte vennero ulteriormente protette da saracinesche.