giovedì 20 marzo 2014

Medioevo in Libreria 2013-2014, la visita guidata della settima giornata

Sabato 12 aprile 2014
Ore 11,00: Milano e il Medioevo della santità: Visita guidata alla Chiesa di San Gottardo in Corte. Costo 5 euro: Ritrovo davanti all'ingresso in Via Pecorari a Milano. A cura di Mauro Enrico Soldi.
La cappella fu eretta per ordine di Azzone Visconti intorno al 1336, accanto ai palazzi del potere signorile e vescovile. La costruzione fu dedicata inizialmente alla Vergine, cui i milanesi erano devotissimi in quel periodo, quindi a san Gottardo, tradizionalmente invocato come protettore contro i disturbi che affliggevano Azzone, i calcoli e la gotta.
Da pochi giorni, purtroppo, la chiesa è chiusa per l'avvio dei restauri a cura dell'Opera del Duomo, dopo l'accordo con il Comune di Milano che l'ha concessa in comodato d'uso gratuito fino al 2 maggio 2031. Gli oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria, i costi delle utenze, i servizi di vigilanza, custodia e pulizia, gli interventi di messa a norma degli spazi e degli impianti, così come il restauro dell’immobile saranno interamente a carico del concessionario, per tutta la durata del contratto.
Ci troveremo comunque dinnanzi alla chiesa per ammirare lo splendido campanile delle ore e ascoltare la storia di questo edificio e dei personaggi ad esso legati. Poi ci sposteremo in un altro luogo, forse ancor più significativo per le vicende della Milano medievale: Piazza dei Mercanti, dove potremo scoprire le sue origini, la nascita del Broletto Nuovo, la stupenda Loggia degli Osii con la «parlera», dove si affacciava il giudice per leggere le sentenze di fallimenti (i mariuoli dovevano sedere sulla «pietra dei falliti», in mezzo alla piazza, dove adesso c' è il pozzo). Potremo osservare il rilievo con la prima statua equestre del medioevo, raffigurante Oldrado da Tresseno a cavallo e attribuita a Benedetto Antelami o alla sua scuola. Oldrado fu il podestà di Milano che per primo applicò la legge del 1228 che prescriveva il rogo per gli eretici. Nell’epigrafe il podestà viene ricordato per le sue imprese: avere bruciato sul rogo i catari e aver costruito il palazzo nel 1233.
Sopra alla figura a cavallo è posta l’aquila, antico simbolo romano del comando, sotto l’iscrizione: «MCCXXXIII D[omi]n[u]s Oldrad[us] de Trexeno pot[estas] Mediolani». Nel registro inferiore della nicchia trovano spazio i versi: «Atria q[ui] grandis solii regalia sca[n]dis/ p[rae]sidis h[aec] memores Oldradi se[m]p[er] honores / civis laudensis fidei tutoris et ensis / q[ui] soliu[m] struxit, Catharos ut debuit uxit»: un invito, a chi passava sotto i regali portici del grande palazzo, a ricordare sempre i meriti del podestà Oldrado, cittadino di Lodi, difensore e spada della fede, che costruì il palazzo e bruciò, come gli era imposto di fare, i Catari.

martedì 4 marzo 2014

Medioevo in Libreria 2013-2014, la visita guidata della sesta giornata

Sabato 15 marzo 2014 
Ore 11,00: Milano e il Medioevo della santità: Visita guidata alla Basilica di Santa Maria presso San Celso. Costo 5 euro: Ritrovo davanti all'ingresso in Corso Italia, 37 a Milano. A cura di Mauro Enrico Soldi.
La basilichetta benedettina di S. Celso risulta nota, almeno dall'VIII sec., in località "ad tres moros"( i tre mori), dove già Sant'Ambrogio aveva scoperto, presso un cimitero, i corpi dei martiri Nazaro e Celso. Il corpo del primo fu traslato nella Basilica Apostolorum (l'odierna S. Nazaro) e qui fu costruita una cappelletta per custodire il corpo di Celso, adornandola con un dipinto della Madonna su un muro.
Nel X sec., si principiano i lavori per la fondazione del monastero di San Celso: il vescovo in carica, Landolfo da Carcano, decide di far gettare la prima pietra per la nuova chiesa e di farsi preparare qui il sacello. Ben presto le opere si bloccano per il rinvenimento delle spoglie del IV vescovo, Castriziano, subito traslato nella chiesa di S.Giovanni in Conca. Vengono usati per l'impresa materiali di riuso trovati in loco, come la stele mutilata, con i due sposi romani divenuta semicapitello. Ne risulta una chiesa con impianto a tre navate.
Alla metà dell'XI sec, secondo le testimonianze, il monastero risulta in questo periodo appena restaurato. Dal 1168, fino al 1671 sec. verranno aggregate anche strutture ospedaliere per le ragazze madri e i trovatelli.
L'idea di giustapporre a questo antico nucleo una nuova e più grande chiesa, scaturisce dalla venerazione della vetusta immagine voluta da Ambrogio e per questo detta Madonna di Sant'Ambrogio, affrescata su una stele in nicchia (ancora visibile oggi nell'altare monumentale) che diviene di grande popolarità all'inizio del XV sec., a seguito di eventi miracolosi.