Per l'appuntamento di sabato 24 ottobre 2009 con Medioevo Movie. Viaggio nel Medioevo filmato (ore 15,30 - 16,00) nello Spazio Eventi del Mondadori Multicenter di Via Marghera, 28 ci sarà la proiezione di alcuni estratti dello spettacolo teatrale: "I Templari. Ultimo atto" di Giampiero Alloisio per la regia di Consuelo Barilari con Paolo Graziosi (vincitore del © Premio Italia Medievale 2009 nella categoria Spettcaolo), Sergio Romano, Marco Avogadro e Simona Guarino. Le immagini sono tratte dallo spettacolo andato in scena nell'edizione 2005 del Festival del Teatro Medievale e Rinascimentale di Anagni con la produzione di Schegge di Mediterraneo e la consulenza storica di Simonetta Cerrini.
La trama
L’azione si svolge in un’ora e mezza nella notte tra il 17 e il 18 Marzo 1314, in una prigione di Parigi.
Jacques de Molay, ultimo Gran Maestro del Tempio, riceve la visita d’una Barbiera: il vecchio cavaliere deve esser pronto per l’incontro con gli ambasciatori del Papa. Da sette anni Jacques aspetta questo momento: ha confessato il falso, ha tradito l’Ordine, ha ignorato la morte e la tortura dei suoi confratelli per aspettare il confronto con il Papa. Mentre la Barbiera gli taglia i capelli, secondo l’usanza templare, egli racconta le origini dell’Ordine, il timore e la speranza di Ugo dei Pagani o De Paganis (il fondatore dell’Ordine) e di San Bernardo (il padre spirituale di Ugo). Evocati come in un sogno febbrile si manifestano il re Filippo, il papa Clemente V, la sua amante, l’infido ministro Nogaret e il vescovo Marigny. Si tratta di figure vissute in tempi differenti che convivono nel ricordo di Jacques insieme a racconti di incontro con l’Islam e di scontro con il Potere. Il Gran Maestro è pronto per vedere gli emissari del Papa, continua a ripetersi che andrà tutto bene, ma nell’ombra del suo inconscio si muove, rapido e lieve, il presentimento della morte. Ad un tratto, da un banale dettaglio, emerge il suo destino: alcuni cavalieri detenuti, sentiti i legati papali, hanno deciso di farsi tagliare la barba, segno d’appartenenza all’Ordine, per cercare di salvarsi. Improvvisamente Jacques de Molay capisce che il Papa non ha fatto nulla per sette anni né farà mai nulla e che il futuro dei Templari è la prigione a vita! Così decide di farsi bruciare, di riprendersi l’onore, di smentire il Re e i suoi Ministri, di farsi carico della salvezza propria e della Chiesa.
L’azione si svolge in un’ora e mezza nella notte tra il 17 e il 18 Marzo 1314, in una prigione di Parigi.
Jacques de Molay, ultimo Gran Maestro del Tempio, riceve la visita d’una Barbiera: il vecchio cavaliere deve esser pronto per l’incontro con gli ambasciatori del Papa. Da sette anni Jacques aspetta questo momento: ha confessato il falso, ha tradito l’Ordine, ha ignorato la morte e la tortura dei suoi confratelli per aspettare il confronto con il Papa. Mentre la Barbiera gli taglia i capelli, secondo l’usanza templare, egli racconta le origini dell’Ordine, il timore e la speranza di Ugo dei Pagani o De Paganis (il fondatore dell’Ordine) e di San Bernardo (il padre spirituale di Ugo). Evocati come in un sogno febbrile si manifestano il re Filippo, il papa Clemente V, la sua amante, l’infido ministro Nogaret e il vescovo Marigny. Si tratta di figure vissute in tempi differenti che convivono nel ricordo di Jacques insieme a racconti di incontro con l’Islam e di scontro con il Potere. Il Gran Maestro è pronto per vedere gli emissari del Papa, continua a ripetersi che andrà tutto bene, ma nell’ombra del suo inconscio si muove, rapido e lieve, il presentimento della morte. Ad un tratto, da un banale dettaglio, emerge il suo destino: alcuni cavalieri detenuti, sentiti i legati papali, hanno deciso di farsi tagliare la barba, segno d’appartenenza all’Ordine, per cercare di salvarsi. Improvvisamente Jacques de Molay capisce che il Papa non ha fatto nulla per sette anni né farà mai nulla e che il futuro dei Templari è la prigione a vita! Così decide di farsi bruciare, di riprendersi l’onore, di smentire il Re e i suoi Ministri, di farsi carico della salvezza propria e della Chiesa.
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