lunedì 24 gennaio 2011

La visita guidata della quinta giornata

Sabato 26 febbraio 2011 alle ore 11,00: Il Medioevo corre sull’acqua. Visita guidata alla Chiesa romanica di San Colombano a Vaprio d'Adda (MI). Ritrovo davanti all'ingresso. Biglietto 5,00 Euro.
Gli storici, che hanno individuato forti analogie tra l'apparato decorativo dell'antica chiesa di Vaprio e quello delle basiliche di S. Michele a Pavia e di S. Sigismondo a Rivolta d'Adda, sono concordi nel ritenere risalente ai primi anni del XII secolo la sua costruzione, anche se è difficile indicare con precisione l'anno in cui venne posta la prima pietra. Certo la chiesa dedicata a S. Colombano - che si trova a sud dell'abitato, proprio di fianco all'ingresso dell'Ospedale - è un importante documento storico del periodo altomedievale. Un monumento che, nonostante i rimaneggiamenti intervenuti nei secoli e i restauri non sempre felici, si afferma a pieno titolo come una preziosa testimonianza dell'arte romanica in Lombardia. Costruita in blocchi squadrati di pietra arenaria, la chiesa di S. Colombano è un edificio a pianta rettangolare, con abside semicircolare e due cappelline sul lato rivolto al fiume. Sulla semplice facciata a capanna spicca il portale arricchito da colonne e lesene, mentre la parte absidale, aperta da oculi con diaframmi in pietra lavorata e piccole monofore a forte strombatura, è ingentilita da una cornice di archetti ciechi, retta da esili colonnine. Più della struttura - semplice anche all'interno, dove un arco trasversale divide l'aula riservata ai fedeli dal presbiterio - cattura l'attenzione dell'osservatore attento la fitta decorazione scultorea che orna gli stipiti e la fascia sopra le colonnine del portale centrale, i portali sui fianchi dell'edificio e i capitelli dell'interno, dove figure più raffinate e complesse propongono più chiare analogie con i modelli pavesi. Il repertorio è quello tipico dell'iconografia medievale, che alterna a immagini di angeli e santi, intrecci vegetali, motivi geometrici e la rappresentazione di mostri e figure fantastiche, simboli della tentazione e del peccato. 
Le decorazioni dell'esterno
Sullo stipite di sinistra del portale centrale, sopra la figura dell'arcangelo Michele che ad ali spiegate protegge un devoto, si riconosce così una sirena dalla doppia coda, simbolo della lussuria; le fasce decorative dei capitelli mostrano invece da una parte figure umane e animali, dall'altra motivi vegetali. Una pietra accanto allo stipite di sinistra reca invece l'immagine di un giglio in rilievo, probabile 'firma' dell'anonimo scalpellino che realizzò le decorazioni (10 stesso motivo si ritrova anche all'interno, scolpito su una pietra della cappella di destra). Interessante notare il blocco di pietra accanto allo stipite di destra, sul quale un intreccio geometrico di tre linee può essere interpretato come immagine simbolica della Trinità divina. Lo stesso motivo a intreccio, derivato dall'arte celtica e ripreso dalla cultura irlandese (a tale proposito si ricordi che S. Colombano proveniva proprio dall'Irlanda), compare sopra la porta sul fianco settentrionale.
L'interno
Un arcone a doppia ghiera divide in due parti lo spazio dell'aula interna (visibile anche dalla piccola finestra aperta sulla facciata), reggendo al contempo la copertura a falde inclinate; la sua apertura a tre fornici dà accesso alla zona presbiteriale e alle due cappelle laterali dalle volte a crociera. Capitelli e fregi offrono un interes­sante repertorio della scultura altomedievale, ricco di figure umane e zoomorfe, motivi vegetali e mostri fantastici, scolpiti nella pietra non soltanto per il loro valore decorativo quanto piuttosto come simboli, che spesso risultano incomprensibili a chi oggi li ammira. Così si riconoscono sui capitelli centrali due immagini simmetriche e contrarie: a sinistra si vede una figura umana schiacciata tra due mostri, che sopra la sua testa, in segno di dominio, posano le zampe; a destra è invece l'uomo a sottomettere gli animali - simbolo della tentazione - trattenendo li con le proprie mani, rese più forti dalla fede. Interessanti anche i fregi in pietra tenera sopra gli archi che comunicano con le cappelle. Quello di sinistra presenta una lunga teo­ria di animali fantastici, quello di destra un motivo a intreccio vegetale che ricorre anche all'esterno della chiesa.
Solo l'abside centrale conserva la decorazione pittorica che un tempo ornava la chiesa. Al centro del catino compare una grande croce circondata da stelle, forse risalente agli anni della fondazione o a un'epoca di poco successiva. Sulla parete dell'abside, tra le finestre, si presentano invece alcune figure di santi, incorniciate da motivi architettonici e collegate tra loro da festoni. Ignoto è rimasto il nome dell'artista che le dipinse, intorno alla fine del XV secolo. Partendo da sinistra, si riconosce nel primo riquadro S. Bernardino, posto al fianco di S. Anna e della Vergine che allatta il Bambino. Segue S. Colombano, con il bastone pastorale e il saio del suo ordine, bianco come la colomba posata sulla sua spalla; accanto a lui, S. Barbara regge sulla mano una torre, in ricordo del suo martirio. Sono quasi completamente scomparsi gli affreschi del terzo riquadro, che raffiguravano S. Paolo con un manto giallo e una spada. Quest'opera risulta però più tarda rispetto le altre: venne infatti dipinta nel XVII secolo, quando, con la distruzione di un antico tempio dedicato al santo apostolo (sostituito dalla chiesetta di S. Bernardino), il suo culto venne trasferito in S. Colombano. Il quarto e ultimo affresco raffigura S. Orsola, che sotto un lungo manto damascato protegge le compagne, come lei martiri nella città di Colonia.

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