Sabato 15 dicembre 2012
Ore 11,00: Il Medioevo
corre sull’acqua. Visita guidata al Castello di Maccastorna (LO). Costo:
5 euro. Ritrovo davanti all’ingresso.
La nascita della Rocca risale alle lotte tra Guelfi e Ghibellini
cremonesi: fu fondata dai Ghibellini intorno al1250 che la usarono come
rifugio nel 1270, dopo essere stati sconfitti e costretti alla fuga dai
Guelfi. Dopo un assedio durato un anno, la Rocca fu conquistata,
saccheggiata, distrutta ma subito riedificata. Nel secolo seguente passò
ai Vincimala, cui subentrarono poi i Visconti. Nel 1385 fu venduta da
Bernabò Visconti a Guglielmo Bevilacqua, esponente di una potente
famiglia veronese, come regalia per meriti di guerra. I Bevilacqua
tennero il feudo e la Rocca fino alla fine dell'Ottocento, ad eccezione
di un breve periodo nel XV sec. durante il quale si verificò l'episodio
più famoso legato alla Rocca. Nel 1406 venne donata a Cabrino Fondulo da
Carlo Cavacabò, signore di Cremona. Desiderando impossessarsi della
città, il Fondulo invitò Cavalcabò e alcuni suoi familiari nel maniero e
nottetempo li uccise tutti a tradimento, divenendo in tal modo il
padrone di Cremona. Le leggende parlano dei fantasmi degli uccisi che si
aggirano nel Castello chiedendo vendetta. Se Cabrino Fondulo è passato
alla storia come uomo sleale e sanguinario, è al suo nome che sono
legati i maggiori interventi sulla Rocca. Infatti dotò il complesso di
otto torri, quattro angolari e quattro al centro di ogni lato, mentre
abbellì l'interno facendo affrescare varie sale. Attualmente la Rocca,
sede dell'Azienda Agricola Biancardi e si presenta in buono stato di
conservazione. Delle otto torri ne rimangono tre sul lato settentrionale
e una al centro del lato meridionale. Sono presenti le mura merlate, il
rivellino dove una volta vi era il ponte levatoio e il fossato che
conserva parte degli spalti originari.
La visita, condotta dallo storico Davide Tansini, proseguirà alla volta di Pizzighettone (CR).
I signori di Milano provvidero nel tardo Medioevo e nel primo Rinascimento
a trasformare Pizzighettone – cittadina situata sul fiume Adda, fra
Cremona, Lodi e Piacenza – in una testa di ponte fortificata volta a
difendere e controllare il Cremonese ed il basso córso del fiume: un
caposaldo strategico, anzi, una vera e propria «città da guerra», munita di torri, cinta muraria, castello e rocchette. Pur inglobate entro successivi restauri e trasformazioni – la piazzaforte rimase attiva sino al XIX secolo, oltre l’Unità d’Italia – le edificazioni viscontee costituiscono il fondamento ancór oggi riconoscibile di uno déi principali presidî un tempo esistenti in Lombardia e nella Pianura Padana.
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